Venerdì, 18 Agosto 2006

 
 

Chioggia
Parlare di "bandiera nera" in una delle perle ...

 
 

Chioggia

Parlare di "bandiera nera" in una delle perle dell'Adriatico può risultare contraddittorio. E dare adito a malintesi. Se ne è reso conto anche Piero Mescalchin, da trent'anni impegnato nella salvaguardia e della valorizzazione della "Tegnùe " di Chioggia. «Non credo ci sia stato luogo meno opportuno per consegnare la bandiera nera al Veneto, dato l'impegno profuso dalla locale Amministrazione per la salvaguardia e tutela della vasta area di mare davanti alla città di Chioggia: le ormai famose "Tegnùe " dichiarate proprio in questi giorni con "Zona di Tutela Biologica" permanente», sottolinea Mescalchin. «Non voglio discutere le motivazioni che hanno portato Legambiente a questa decisione, ma trovo doveroso, per equità e giustizia, segnalare anche quello che è stato fatto di buono dalla Regione Veneto».

La "bandiera nera" di Legambiente è stata infatti simbolicamente assegnata al presidente della Regione Galan. «Ma voglio ricordare - afferma Mescalchin - che se ora il parco marino delle "Tegnùe di Chioggia" è una realtà, lo dobbiamo proprio a lui e alla sua volontà di valorizzare e salvaguardare le nostre coste venete. Abbiamo nella nostra associazione più di cinquecento soci sostenitori e un socio onorario, l'assessore regionale Renato Chisso, responsabile dell'Ambiente nella precedente Giunta, che per primo accolse le nostre richieste portandole al presidente Galan. Solo attraverso un finanziamento regionale, che a partire dal 2003 si protrarrà fino al 2007, abbiamo potuto realizzare quello che per tutti gli amanti del mare era solo un sogno».

Lo scorso anno la Regione ha distribuito a tutte le scuole elementari del Veneto 20 mila copie di kit con un vero progetto educativo. «Un filmato da me prodotto gratuitamente, che introduce alla scoperta del "regno marino delle Tegnùe ", una favola e un libro di giochi, realizzato dalla nostra Associazione». «Devo rammaricarmi invece delle ripetute richieste di aiuto e collaborazione, sempre cadute nel vuoto, fatte per molti anni a tante associazioni ambientaliste, che mai mi hanno dato ascolto o spazio nelle loro pubblicazioni - osserva Mescalchin - Nel lontano 1989 è stato invitato a Padova il presidente del WWF Fulco Pratesi, in un dibattito che metteva in evidenza i problemi e il totale disinteresse di tutti sullo stato del nostro mare Adriatico. Ho scritto a Piero Angela, a quei tempi "testimonial" del WWF, il quale mi raccomandava di aiutarlo a salvare dal disboscamento gli alberi in Amazzonia:, ho chiesto a lui a chi rivolgermi per salvare il nostro mare Adriatico: nessuna risposta. Vorrei che in eguale maniera venisse data notizia delle cose buone fatte dalle Amministrazioni, non solo di quelle negative, e desidero che l'ambiente e la natura non vengano sfruttati da "colori" politici».

«La nostra oasi naturalistica della "tegnùe " è un fiore all'occhiello che molti ci invidiano», ribadisce l'assessore comunale di Chioggia Luciano Serafini». E lo stesso Angelo Mancone, presidente di Legambiente Veneto, riconosce l'impagabile sforzo dell'associazione "Tegnùe di Chioggia" presieduta da Piero Mescalchin, «al lavoro da cenni per la costituzione di un'area marina di pregio in Adriatico».

Claudio Bertoncin

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